30/03/2015

Il barbiere secondo Francesco Guccini

Nuovo dizionario delle cose perdute (edizioni Mondadori), Francesco GucciniFrancesco Guccini è un attento conoscitore del genere umano oltre che cantante e scrittore. Con la sua particolare attenzione ai cambiamenti ha scritto un libro in cui si parla di mestieri antichi, tra cui anche il barbiere.

Nel suo ultimo libro “Nuovo dizionario delle cose perdute” (edizioni Mondadori), Francesco Guccini ci racconta il piacere di andare dal barbiere, luogo deputato agli uomini e dal parrucchiere per le signore; e lo fa commemorando un rituale che va scomparendo o è del tutto scomparso, come nelle città.

Andare dal barbiere non deve essere solo una necessità, ovvero tagliare la barba e accorciare i capelli, ma anche il piacere di un tempo dedicato a se stessi. Senza fretta e senza ansie. Riscoprire il tempo delle chiacchiere. In pratica il barbiere viene visto come luogo deputato al gossip, alla sosta e all’ozio.

A Guccini non piacciono i nuovi saloni unisex, dove tutto si mescola e niente ha un’identità precisa. La barba che un tempo si faceva solo con il rasoio a mano, il pennello e la schiuma, per poi finire con il panno caldo sul viso, non è più un servizio richiesto, perché si preferisce usare il rasoio a casa.

A suo avviso la modernità ha ucciso un mestiere, che invece andrebbe rivalutato, imponendo una filosofia di vita che ci vede schiavi del tempo, e non padroni!.

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